Normativa di riferimento
NAZIONALE
“Linee guida per la prevenzione e il controllo della Legionellosi” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 5 maggio 2000 – serie generale – n.103. La malattia provocata dalla legionella è sottoposta ad un programma di sorveglianza speciale.
“Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico – recettive e termali” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 04.02.05 n.28.
“Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione”: provvedimento della Conferenza Permanente Stato Regioni del 5 ottobre 2006, n.2636.
REGIONE LOMBARDIA
“Linee guida prevenzione e controllo della legionellosi in Lombardia” Decreto n° 1751 del 24/02/2009 Regione Lombardia.
Legge Regionale n. 33 del 30 dicembre 2009 “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità”.
Decreto Direzione Generale Sanità N° 2907 DEL 28/02/2005. Oggetto: Approvazione delle Linee guida “Prevenzione e controllo della Legionellosi in Lombardia”.
ALTRE REGIONI
Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi – Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna – N. 147 del 22-8-2008.
Raccomandazioni per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle polmoniti da Legionella nelle strutture sanitarie piemontesi pubbliche e private –Regione Piemonte.
Modalità operative per la prevenzione del rischio legionellosi
Per ottemperare a quanto previsto dalla normativa e in base ai risultati complessivi dell’analisi del rischio, è necessario:
– predisporre, con l’ausilio di personale tecnico qualificato, un documento che riporti i protocolli per il controllo e la manutenzione degli impianti dell’acqua sanitaria e di condizionamento dell’aria, in cui dovranno essere esaminate le caratteristiche principali degli impianti stessi, i punti critici ove potrebbe verificarsi la moltiplicazione batterica, gli interventi di manutenzione ordinaria, le procedure di sanificazione, il piano delle analisi per la ricerca di Legionella.
– Predisporre un registro per la documentazione degli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione.
– Effettuare, almeno annualmente, campionamenti dalla rete idrica sanitaria e dall’impianto di condizionamento. Il numero dei campionamenti dovrà essere rappresentativo di tutto l’impianto sia per l’impianto di condizionamento che per la rete idrica sanitaria e in particolare per quest’ultima tale numero non dovrà essere inferiore a sei.
Campionamenti
Il campionamento dell’acqua per la ricerca di Legionella, deve essere eseguito in un numero di siti che sia rappresentativo di tutto l’impianto idrico, e comunque in almeno sei punti.
I punti da cui effettuare il campionamento sono: la rete dell’acqua fredda (serbatoio dell’acqua e il punto più distale dal serbatoio), la rete dell’acqua calda (serbatoio dell’acqua calda vicino alle valvole di scarico e il ricircolo dell’acqua calda) e almeno due siti di erogazione lontani (punti terminali) dal serbatoio dell’acqua calda (docce, rubinetti).
I punti di campionamento ritenuti più rappresentativi e da cui, sostanzialmente, non si può prescindere per la valutazione di un impianto idrico sono:
1. collettore di uscita dell’acqua calda sanitaria dal serbatoio o dal bollitore (collettore normalmente indicato con il termine “mandata”) – Il prelievo sulla mandata deve essere effettuato prima di ogni eventuale miscelazione;
2. collettore di ritorno dell’acqua calda sanitaria (collettore normalmente indicato con il termine “ricircolo”);
3. fondo dei serbatoi di accumulo e degli scaldacqua anche elettrici; in tali serbatoi si possono depositare masse consistenti di calcare all’interno delle quali la temperatura dell’acqua è relativamente più bassa e conseguentemente viene favorita la nidificazione e la proliferazione della Legionella;
4. tratti particolari delle tubazioni secondarie poco utilizzate o tratti terminali non connessi a sistemi di ricircolo (detti rami morti). In questi tratti di tubazione è possibile la formazione di un consistente strato di biofilm nel quale può nidificare e proliferare la Legionella; se questi punti di erogazione sono poco usati è consigliabile eliminarli o vietarne l’accesso all’utenza;
5. punti di erogazione più vicini e più distali rispetto al sistema di produzione dell’acqua calda sanitaria: soffioni delle docce e/o doccette di vasche da bagno ovvero da rubinetti di lavabo, sistemi rompigetto, tubi in gomma con doccia a telefono, aeratori, ugelli.
Altri punti di prelievo possibili sono:
– acqua di umidificazione, di condensa e acqua di sifoni ed altre;
– parti degli impianti per l’aria condizionata (filtri o parti di essi);
– acqua in entrata e in uscita dagli addolcitori;
– acqua proveniente da sgocciolamento dalle torri di raffreddamento;
– acqua della vasca di raccolta delle torri di raffreddamento;
– serbatoi di accumulo dell’acqua fredda;
– fontane decorative.
Ai sensi della normativa vigente sopra riportata, in caso il campionamento evidenzi presenza di Legionella, devono essere eseguiti gli interventi indicati nelle seguenti tabelle.